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22/11/2007 15.51
chi scrive di jazz sulle riviste italiane, ha una approssimata conoscenza storica e di solito se ne vanta... l'ultima scemenza che ho letto riguarda gli standards di origine italiana... il nostro afferma che l'unico è "Estate" di Bruno Martino... l'autore lo aggiunge lo scrivente: dubito che l'apprendista giornalista in questione, sappia chi l'ha composta... in realtà, ci sono numerose canzoni del repertorio jazz composte da italo-americani come Peter De Rose, Harry Warren (Salvatore Guaragna), Henry Mancini ed altri... ma anche restando solo a brani composti in italia, va notato che da Jelly Roll Morton che provò ad usare il 'Miserere' di Verdi, sono numerosi i brani assorbiti dagli statunitensi, ancora più numerosi se consideriamo anche l'america latina. Lo standard nasce spesso in maniera curiosa, ad esempio, "just a gigolò" è una canzone italiana degli anni trenta, ma il successo è dovuto al testo tedesco che gli anglo-americani hanno tradotto alla lettera. Thelonious Monk ha amato molto questa canzoncina e si capisce che improvvisa proprio sul testo. Il cinema è la sorgente più ricca da dove nascono queste celebri canzoni. 'More' di Riz Ortolani era un canto di nozze dal film "Mondo Cane", così come la bella "Autumn In Rome" era dal film 'Stazione Termini' di Vittorio De Sica. Mentre "I Want To Be Wanted" composta dallo sfortunato Pino Spotti ( autore anche di "Le Tue Mani"), deve il suo successo all'eccellente testo americano. "Softly As I leave You" di Tony De Vita, in italiano s'intitola "Piano" e non le ha reso giustizia una Mina un pò acerba e piagnucolosa.... a seguire...
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1 commenti...
Re: italian standards
Pregevole sito per gli amanti del genere, pochi purtroppo in Italia! P.S. Cerco (fino ad oggi invano) lo spartito di "I Want To Be Wanted". Potete indicarmi dove trovarlo! Vi ringrazio di cuore. Paolo La Commare
Da palacom@alice.it a
04/02/2008 1.03
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