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Inviato da: 1455845@aruba.it
02/07/2011 15.22

Teodoro Salvatore Fiorito nacque nel 1900 nel New Jersey da una coppia di italiani meridionali.
Teodoro manipolò il suo nome in maniera insolita: prese Ted come nome proprio e poi divise in due parti il cognome: Fio Rito.
Ted Fio Rito, pianista, direttore d’orchestra e compositore, è stato per almeno trenta anni, uno dei nomi celebri della musica d’intrattenimento statunitense. Poi continuò ad esibirsi localmente in Arizona, dove si spense nel 1971.
Peter Mintun, un cantante e pianista bravissimo, specializzato nel repertorio dei primi anni quaranta del secolo scorso, afferma che Ted Fio Rito è un compositore decisamente sottovalutato.
E’ Vero.
Dal punto di vista del jazz, c’è una certa gerarchia. Il repertorio prevede soprattutto composizioni di altri musicisti jazz o di canzoni ben strutturate e famose come quelle del cinema. Il cinema è sicuramente il veicolo più potente per la diffusione o il rilancio di una canzone.  Mentre le canzoni dei musicisti d’intrattenimento, sia pure d’alto livello, hanno bisogno dell’introduzione di un musicista jazz sulla cresta dell’onda. Ad esempio, “Autumn Leaves” è diventato uno standard jazz dopo il testo americano di Johnny Mercer per Nat King Cole e le versioni di Miles Davis e Bill Evans.
Ted Fio Rito ha almeno quattro brani che vantano numerose   incisioni jazz, mentre altre sue, pur bellissime, canzoni non hanno avuto altrettanto successo, perché nessun grande del jazz le ha incise.
Qualche volta incide anche un titolo un po’ troppo comune.  Ad esempio, “Now That You’re Gone” è una canzone eccellente di Fio Rito, ma il titolo è comune a decine di altre canzoni. Questo non aiuta la diffusione di una melodia.
Esaminiamo il repertorio composto da Fio Rito, ricordando che uno studioso britannico, Brian Rust, sostiene che Fio Rito è un musicista jazz nei primi anni della sua carriera e poi slitta nel campo del ballo e dell’intrattenimento di alto livello.
La sua canzone d’intrattenimento più nota è “Laugh, Clown, Laugh”, ovviamente ispirata ai ‘Pagliacci’ di Leoncavallo, che vengono regolarmente citati dall’arrangiamento e dal cantante… E’ decisamente più interessante  “I Want Somebody To Cheer Me Up” che vanta anche una incisione di uno dei grandi dello swing, Fletcher Henderson. Poi vanno segnalate: “Alone At Last”, “After We Kiss”, “Alone At A Table For Two”, “Eliza”, incisa dall’orchestra di Paul Whiteman, “Hangin On The Garden Gate”,”I’m Sorry Sally”, “King For A Day”, “Magic Eyes”. “No,No, Nora”, cavallo di battaglia di Eddie Cantor, “Now I Lay Me Down To Dream”, che vanta una incisione di John Kirby con la cantante e pianista Una Mae Carlisle, cioè quanto di meglio può offrire l’era dello Swing. Ancora, la divertente “Say Arabella, What’s A Fellow To Do”, “Roll A Long Praire Moon”, “Till We Meet” e “Three On The Match”, dove si racconta il problema di essere quello che regge il moccolo…..
Ed ecco, infine, i quattro titoli di Ted Fio Rito che fanno solidamente parte della storia del jazz:
“Toot, Toot, Tootsie Goodbye”: Al Jolson, Kid Ory, Sonny Rollins, Brenda Lee, Tony Bennett, Vic Damone, Max Roach, Jerry Lee Lewis, Buddy Rich, Dean Martin, Pearl Bailey, Ray Anthony, Bobby Darin, eccetera.
“Then You’ve Never Been Blue”: Judy Garland, Kay Starr, Ella Fitzgerald in duo con il pianista Paul Smith (una versione bellissima), Erroll Garner, Bing Crosby, Kenny Davern, Helen Carr, Benny Goodman, eccetera.
“Charley, My Boy”: Peggy Lee, Louis Prima, Andrew Sisters, Ben Pollack, Eddie Condon, Fletcher Henderson, Jimmy Dorsey, Temperance Seven e qualche migliaio di orchestre jazz tradizionali.
Ed infine “ I Never Knew”: Lester Young, Jackie McLean, Kenny Burrell, John Coltrane, Coleman Hawkins, Sonny Stitt, Count Basie con Zoot Sims, Benny Carter, Buddy Tate, Joe Williams, Erroll Garner, Peggy Lee, Louis Armstrong,  Stephan Grappelli, Nat King Cole, Tommy Dorsey, Charlie Barnet, Glenn Miller, Teddy Wilson, Four Freshmen, Bud Shank, Les Paul, Benny Goodman con Charlie Christian, eccetera.  

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