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   Vibrafoni in commercio Riduci

Strumenti in commercio sono tanti, ma in Italia pochi negozi hanno un reparto dedicato ai vibrafoni.

Arriva facilmente l’Adams, un vibrafono olandese che probabilmente ha le piastre della Pearl giapponese.
Il modello migliore è l’Artist Traveller.
Il Bergerault è un vibrafono francese che ha un ottimo rapporto qualità/prezzo.
Una volta lo distribuiva l’Ufip di Pistoia, adesso la situazione è nebulosa. Il negozio tedesco Thomann vende i vari modelli online ed il prezzo è ottimo.
I modelli migliori sono l’America dorato, il ProVoyager ed il Concert.
Il Dynasty è un vibrafono americano che non arriva in Europa, cosi come altre piccole fabbriche in tutto il mondo.
Qualche volta le fabbriche non sono affatto piccole, ma evidentemente non puntano molto sul vibrafono. E’ il caso della Malletech, che fa un solo modello.
Il Majestic è un altro vibrafono olandese, la Majestic ha acquisito la Ross americana, ma non se ne vedono i frutti.
Ancora olandese è il VanderPlas Baileo. La produzione è artigianale ed i suoi prodotti sono vari ed interessanti.
La Musser è attualmente la più grande compagnia di vibrafoni del mondo, ma il prezzo in Italia è ridicolo.
La produzione è estremamente varia e tutti modelli hanno i loro pregi. Volendo sceglierne uno su tutti: il Musser 75.
Il Marcon è frutto di un artigiano francese. Il design è formidabile, ma non ha il motore e credo che non lo usi nessuno degli artisti più conosciuti. Pertanto è impossibile sapere quanto vale come suono.
La Pearl giapponese è probabilmente la partner dell’Adams.
La Premier inglese ha fermato la produzione di vibrafoni. Non è detto che non riparta.
La Saito giapponese ha una prima produzione che rivaleggia con i Musser ed una seconda che riporta i disegni della leggendaria Deagan.
Ad esempio, il Saito 1500 è una risposta al Musser 55, mentre il Saito 330 è esattamente il Commander dorato della Deagan.
In Europa, il Saito è distribuito dall’olandese Pustjens.
E’ un vibrafono costoso, peccato, perché la linea ‘Deagan’ meriterebbe una più grande diffusione.
Lo Studio 49 è un vibrafono che invita a chiedersi come mai la Germania, nazione regina della musica, non produce uno strumento che rivaleggi con i migliori.
A dire il vero, il vibrafonista Ed Mann dice di averne disegnato uno per la Sonor (nella foto), aggiungendo un Mi in basso ed un Fa diesis ed un Sol in alto, così da potere eseguire gli studi della chitarra classica.
Ma l’esistenza di questo vibrafono è misteriosa. Anche se lo scrivente ammette di avere un catalogo dove viene riportato.
Viene da chiedersi se sono riusciti a fare delle piastre competitive, almeno al livello dei giapponesi.
Tornando al Giappone, il Yamaha 2700 è il preferito dagli studenti italiani, ma ovviamente il modello migliore è il 3710.
Gli strumenti Yamaha sono potenti e costruiti con razionalità unica.
Finito questo elenco, va menzionato il mercato Vintage:
Mallet Shop, Fall Creek Marimbas, Olimpic Drums ed altri vendono, perfettamente restaurati, i migliori vibrafoni del passato a prezzi veramente ragionevoli.